Israele conferma di aver ucciso il capo militare di Hamas il mese scorso

Israele ha confermato che Mohammed Deif, capo militare di Hamas, è stato ucciso in un attacco a Gaza il mese scorso, un annuncio che è arrivato un giorno dopo che il capo politico del gruppo, Ismail Haniyeh, è stato ucciso a Teheran.

L'esercito aveva precedentemente dichiarato che era praticamente certo che Deif fosse morto nel suo attacco del 13 luglio nella città meridionale di Khan Younis. Hamas aveva detto all'epoca che l'attacco aveva ucciso circa 100 persone, ma aveva negato che Deif fosse tra loro. Non ha reagito all'ultimo annuncio.

L'eliminazione di Deif - se confermata - e quella di Haniyeh costituirebbero importanti successi per il governo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Aveva promesso di eliminare tutti i vertici di Hamas dopo l'incursione del gruppo il 7 ottobre nel sud di Israele, durante la quale i suoi combattenti avevano ucciso 1.200 persone e preso in ostaggio 250. Tuttavia, ciò potrebbe complicare gli sforzi per mediare una tregua nella guerra di quasi 10 mesi a Gaza, dove vaste aree sono state ridotte in macerie durante l'assalto terrestre e aereo di Israele, e garantire il rilascio dei 115 ostaggi ancora detenuti da Hamas.

Netanyahu potrebbe dichiarare che la sua missione è stata in gran parte compiuta se Israele riuscisse anche a uccidere o arrestare Yahya Sinwar, leader di Hamas a Gaza, ma ciò non significherebbe che il gruppo fosse stato eliminato, ha detto Ryan Bohl, analista per il Medio Oriente e il Nord Africa presso la società di consulenza per il rischio RANE.

"La realtà è che Hamas sarà in grado di rigenerare la sua struttura di leadership, perché è stata progettata fin dalla sua nascita per accettare gli assassinii più o meno come un fatto della vita", ha detto Bohl in un'intervista a Bloomberg Television giovedì. "Il politburo, l'organo decisionale di vertice all'interno di Hamas, è progettato per subire un'erosione."